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Firenze sotterranea 21

gli amplessi di ladri e di baldracche, lordure umane, sgorgate in quegli orrendi sterquilinii, dopo aver corso, trabalzate, per tutte le fogne del vizio?

Oh, io sono stato là, accompagnato da un uomo di animo invitto, là in tutti quei luoghi dove in Firenze è la massima abiezione, la più stomachevole corruzione, la più terribile miseria: là dove centinaia di pregiudicati, uomini e donne, si avvoltolano insieme nel medesimo brago, si infistoliscono sullo stesso fimo: là, dove il vecchio, quasi settuagenario, che dette ai dieci o ai dodici anni il primo passo nel delitto, è maestro ai bambini, figliuoli di assassini, di ladri, di femmine da conio, figliuoli del pubblico, e che hanno avuto per primo appoggio la gonnella pubblica delle turpissime donne, che di rado avviva lo stesso sentimento della maternità.

Sono stato sotto quegli archi, per quei foschi androni, per le corti, ne’ sotterranei e nelle soffitte; ci sono stato di giorno e nel cuor della notte; ho veduto la tremenda promiscuità in cui dormono avviticchiate, mostrando in confuso un intricamento di teste, di braccia, di piedi, cinque