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Prefazione alla terza edizione | 13 |
Si teneva per fermo, col censimento alla mano, che fossero trecento le famiglie abitanti nel Ghetto: se ne sono trovate trecento.... sessanta!
Una famiglia intera s’intanava per un’apertura, fatta d’arbitrio nel muro, in una specie di soffitta, il cui pavimento mancava di mattoni, e che si credeva disabitata.
Altra famiglia dormiva in una cantina, e per salvarsi dalle talpe portavano ogni sera spazzature, che mettevano in un cantuccio, affinchè ivi le talpe rosicchiassero e non andassero a rodere i miseri panni de’macilenti e sciagurati inquilini.
Ecco i romanzi!...
Il quartiere di San Frediano richiede sollecite cure: la triste popolazione è già ammontata laggiù, e può crescervi, e vi si può agguerrire, estendere, cacciandone a poco a poco, per disgusto, i buoni, che vi sono. Così avremo un nuovo Ghetto, e peggio, poiché appunto nel vecchio Ghetto, cresciuto il novero de’bricconi, le famiglie men tristi, se non persuase a restare da inenarrabil miseria, furon costrette ad allontanarsi a poco a poco; a cedere il luogo a nuovi furfanti.
Ma se il Ghetto e le più squallide strade del San Frediano spariranno, non così, penso acca-