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Prefazione alla terza edizione 7

quello di aver visto le mie parole allegare in frutti di bene1.

Sarebbe errore, diceva io al Sindaco di Firenze sin dal settembre dello scorso anno, che coloro i quali sono in autorità trascurassero certi interessi: - C’è una gente, che vorrà prendersi, e già tende a voler prendere, quello che era previdenza l’averle concesso. C’è una gente, la cui miseria, il cui abbandono è un pericolo per tutti.

Se guardiamo la triste condizione, le malissime pratiche, la degradazione, lo stato insalubre nel quale vivono le persone, che io descrivo, non è da meravigliare pel male che fanno, bensì che il male non sia maggiore.

C’è una classe, che quasi non seppe fin ad


  1. Citerò, fra gli altri, il seguente esempio. — Ecco ciò che si legge nella Nazione del 17 luglio:
    «Ne’ suoi articoli sulla Firenze sotterranea, ne’ quali il nostro Jarro ha svelato inconvenienti e mali sì gravi, che a prima giunta sembrarono a molti incredibili, ma che pur troppo egli aveva constatati e studiati con diligenza, il nostro collaboratore, parlando delle straducole lungo le mura di San Rocco (entro la città) scriveva: “Vi credereste a mille miglia da Firenze! Laggiù si raccoglie la tribù degli spazzaturai girovaghi_”
    «Sembra che le parole del nostro collaboratore non siano andate a vuoto: e siamo lieti di vederle anzi così presto ascoltate, poiché l’onorevole Sindaco di Firenze dava un ordine, pel quale sarà impedito di far la cerna delle spazzature nella città, mentre si annunzia la imminente costruzione del cantiere, da tanto tempo promesso, come giustamente notava Jarro
    E il cantiere è oggi costruito.