Pagina:Firenze sotterranea - appunti, ricordi, descrizioni, bozzetti (IA gri 33125010316723).pdf/30

xxvi Firenze sotterranea

Il mondo è stanco d’ingiustizie? È certo che non vi ha sempre pane per chi lavora; vi sono ricchezze, o agiatezze per molti che intrigano ed operano bassamente. È certo che v’ha gente a cui tutto approda, altra cui tutto torna in male. Il mondo è sgomento, atterrito da certi fasti che sono frutti di rapina: da certe legittimità, si dice stabilite, che sono frutto di usurpazioni. Bisogna ricomporre l’equilibrio. Chi sono i colpevoli? Sarebbe stolto e inumano circoscriverli in una sola classe. Ma si dovrebbe ricercare chi è stato primo a comprare le coscienze; a dare l’esempio che non debbon aver alcun merito, o alcun premio, la intelligenza e la virtù; che debbono soggiacere alla fortuna, all’audacia.

Noi non siamo gl’interpetri di un partito, di una fazione: noi non sappiamo odiare: non abbiamo ambizioni, non cupidigie: la nostra vita appartiene tutta all’ideale: noi ci chiamiamo Abnegazione, Patria, Umanità. Noi facciam parte di quel gruppo di uomini, che stanno lontani dall’anfanamento volgare e pensano e vigilano ed ammoniscono e tengon vive le idee. Gli uomini che