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212 Firenze sotterranea

vezzeggiati, si lasciano scappare di bocca qualche bizzarra sentenza, come per esempio questa: — Valeva la pena di nascer uomini per veder le bestie nutrite e mantenute assai meglio di noi! —

Ma lasciamo al loro malumore questa gente incontentabile: lasciamo la egregia Società, che protegge gli animali, alla sua generosa impresa. Essa ha precorso una necessità dei tempi, ha indovinato quale influenza avrebbero acquistato le bestie.... e ha capito l’opportunità di propiziarsele. La riabilitazione degli animali non poteva sfuggire alle cure di filantropi operosi. Questa razza irredenta ci tendeva le mani, anzi le zampe, chiedendo i suoi diritti.

Nel 1789 furono proclamati i diritti dell’uomo, nel 1881 sono già riconosciuti i diritti delle bestie, il che denota come le buone idee, sebbene lentamente, pure facciano il loro cammino!

Amiamo le bestie.... come noi medesimi: il precetto è umanitario, è amorevole, e io l’accetto.

Ma vorrei vedere accettato anche un altro assioma: — Amiamo gli uomini.... come le bestie. —

L’ottima Società, che apre il suo seno a tutti gli animali che soffrono, ha avuto sempre, e avrà,