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208 Firenze sotterranea

scatole di fiammiferi e, ben inteso, che si accomodano nelle cassette di questi piccini le scatole ove sono raffigurati i soggetti più immondi!

Si veda dunque che infanzia: un’infanzia senza tenerezza: senza innocenza: educata ad una sola scuola: la corruzione.

E la piaga non cessa, anzi aumenta ogni giorno, o a dir meglio ogni notte: ecco il motivo per cui io scrivo questa lettera al Questore di Firenze.

È concepibile, egregio signore, che l’autorità non debba, non possa far nulla per rimediare a simile sconcio? Non potrà mai essere esaudito il desiderio espresso da tanti galantuomini che si provveda una volta a questi fanciulli? Il Questore di Firenze in tal questione avrebbe una singolare autorità. Togliendo dal suo cupo archivio documenti irrefragabili, potrebbe dimostrare come da queste infanzie maltrattate, vilipese, disonorate, nel loro primo candore, escano le giovinezze più turbolente e più delittuose; come da questo sciame di pallidi e derelitti fanciulli escano i nemici di Dio, della famiglia, della proprietà; come in questi animi lasciati ne’ primi anni della vita, senza alcuna consolazione, germoglino tutti gl’infami principii sovvertitori, e gli odii implacabili contro i belli ideali dell’esistenza.