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xx Firenze sotterranea

pezzo di pane e poneva su uno sgabello un bricco pieno d’acqua. Al momento della visita del delegato i bambini si trovavano legati, con corde, da quarantott’ore.

Era stato pure chiuso quella mattina nella soffitta un cane. Il bambino maggiore riusciva a sciogliersi una parte della legatura, ma rimaneva con le braccia avvinte al dorso. In tale positura, attratto dalla fame, si era spenzolato sino alla scodella, che conteneva il pasto per l’animale, e vi aveva accostato la bocca. Ma il cane gli saltava addosso e gli straziava una gota. Era tutto sanguinante.

Il marito, rimproverandosi, accusandosi della sua inerzia, rivelò tutto.

Ogni tanto si parla di sostenere queste e quelle cause di libertà, di civiltà in regioni lontane: si dice vi è compromesso il nostro buon nome. Ma il nostro buon nome, la nostra sicurezza, il nostro progresso civile sono a continuo rischio per le agglomerazioni, che abbiamo consentito si formassero, di delinquenti e di uomini, che condanniamo a vivere con i più malvagi, solo perchè sprovveduti.