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196 Firenze sotterranea

a domicilio coatto: non vogliamo far nulla, dall’altro canto, per cercar di educarli e di emendarli. Aumentano anzi ogni giorno le perniciose agglomerazioni: le dannose connivenze: il male, che viene dagli esempii scellerati. Tanto facciamo per la morale e per l’igiene!... Si vanta l’amore per le più umili classi, e non si pensa a redimerle dalla peggiore delle schiavitù, quella di esser costrette a mescolarsi di continuo con manigoldi negli stessi tugurii: avere i teneri figliuoli esposti alla contaminazione più immediata: e questa sarebbe la vera, la prima riscossa da tentare!

Il Governo Granducale (la signoria forestiera ci sarà dunque maestra di sapienza civile?) avea aperto un asilo di notte ai pregiudicati, ai malvagi di professione, caduti in somma abiezione.

Ivi poteano andar a dormire gratuitamente.

Il locale era vigilato dalla Polizia, avea a custode un gendarme, e si ergeva nella via San Gallo su una porzione di terreno, che ora occupa l’Ospedale di Sant’Agata.

In tali dormitorii1 che possono esser sorvegliati da Suore di Carità, come gli Ospedali, per le

  1. Anche in questa idea fummo secondati. Insigni e pietosi cittadini istituirono e aprirono il Dormentorio pubblico in via di Ardiglione; ma, dopo breve e non felice esperimento, fu chiuso. Di chi la colpa?