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194 Firenze sotterranea


La carità, la previdenza sociale son tali che il delinquente, uscito da scontare la pena, dispregiato, scansato come se affetto di peste, poverissimo, senza denari, senza domicilio, senza vestito alle volte, non ha da sperare altro soccorso che dalla generosità di altri bricconi. Questa gli manca: allora si butta al partito estremo; la mendicità.

Ma non si può mendicare. A coloro che chiedono pane, la società risponde: hai fame? — io ti arresto! — È la logica dei ventri satolli verso i ventri digiuni. — Però sorvoliamo; ammettiamo che il ladruncolo trovi il mezzo di nutrirsi. Non ha tetto. Dove può andar a dormire la notte? Per andare nei sucidi raddotti del Ghetto, o altrove, gli ci vogliono dai tre ai cinque soldi. Chiederli in elemosina non può, nè è certo che sempre li troverebbe. Dove può procurarseli? Sul far della sera accadono molti piccoli furti. I ladruncoli rubano per andare a dormire. Il problema è terribile, e credete che anche in questo caso io non esagero.

Del rimanente, tutti hanno capito che un tal guaio esisteva; noi soli, noi, tanto spensierati, tanto indifferenti verso molte miserie che ci circondano, abbiamo sfoggiato una noncuranza, che