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Firenze sotterranea 193


Per i pregiudicati, i ladri più noti, per la bieca popolazione, accatastata nei così detti alberghi del Ghetto, e nelle casupole di là d’Arno, per tutta quella gente, che non ha, nè può avere domicilio fisso, per i vagabondi, per coloro che non vogliono esercitare alcun mestiere, e si procurano una abitazione., un nascondiglio ne’ modi, di cui vi ho parlato, sapete che cosa è da fare?

La questione è di tal rilievo, che occorrono alcune spiegazioni.

Il sorvegliato, il pregiudicato, l’ammonito per delitti comuni, il ladro, che esce dalla prigione, non possiede un soldo.

Il giorno in cui è messo in libertà va a cercare gli amici, i compagni ne’ luoghi di ritrovo, che mi sono ingegnato descrivervi, i compari lo aspettano: lo festeggiano. Ne trova una buona metà di quelli, che aveva lasciati liberi, in prigione. Dà notizie dei colleghi, rimasti nelle carceri, ne chiede sugli altri, che non sono presenti, ma fruiscono della libertà a maturare e fornir nuove imprese.

Viene il momento della fame!... Che cosa ha da mangiare il ladruncolo, uscito di prigione? Gli rimane un solo rincalzo; il soccorso di altri ladri.