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La popolazione de’ quartieri da me descritti è spartita in due: i poverissimi e i delinquenti. I primi soffrono il contagio de’ secondi; e i tristi per mestiere corrompono a poco a poco, i loro vicini. Vi ho citati già molti fatti, che rendon palese quello ch’io dico, comprovanti il mal governo che si fa dell’infanzia, e in che modo bambini innocenti sono addestrati a’ vizii più turpi, quindi stradati per la via dell’infamia. E noi siamo mallevadori di questa innocenza contaminata! Qual colpa hanno i poveri bimbi verso di noi?

Il lavorìo disonesto, che si fa ne’ luridi quartieri, apparisce chiaro, se si ripensi che, molti anni or sono, Firenze aveva venti o trenta pregiudicati; oggi ha circa un settecento persone, le cui gesta sono note alla Polizia. Un dugento tra gli abitanti del Ghetto, di Malborghetto, della Sacra, delle viuzze oltr’Arno, in cui vi ho con-