Pagina:Firenze sotterranea - appunti, ricordi, descrizioni, bozzetti (IA gri 33125010316723).pdf/21


Proemio xvii


In altra casa trovo una donna, quasi morente. Ha tre figli piccolini, malaticci. È vedova. L’affanno la strazia. Affetta da mal di cuore, ha le ore contate.

Ogni tanto si alzava da letto e tentava di lavare alcuni panni in una conca. Lavorava, pensando giovare a’ figliuoli, e moriva!

Spirò poche ore dopo ch’io l’aveva veduta.

Ed eccovi un dramma spaventoso, che non potei raccontare, per imprescindibili riguardi, quando pubblicai la prima volta il mio libro.

In uno degli alberghetti da me descritti, stavano due uomini, fra i tipi più noti di quella bieca e sciagurata popolazione. Uno di essi aveva per amante la giovinetta E....

I due uomini si allontanarono una sera, dicendo che avevano lavoro.

II lavoro consisteva nel tentar un furto in una villa, presso Firenze, ove dimorava una cantante inglese.

Il furto riuscì: furono involati oggetti di molto valore.