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Firenze sotterranea 147


Un giorno confabulai con lui da solo. Era tutt'altro! Mi disse che era povero, gli promisi che l’avrei soccorso. La sua vita è davvero strana.

— Son molto vecchio, ma non so quando sia nato! — mi diceva. — Son nato nel Vicolo.... — e mi nominò un vicolo del Mercato. — Mi ricordo che avevo due sorelle. I genitori ci trattavano malissimo. Ci mandavan fuori la mattina ed esigevano ad ogni modo che portassimo a casa denaro.... Una notte la mia sorella Luisa non tornò a casa.... Aveva, credo, appena sett’anni. Forse le avevano rubato la scatoletta, su cui portava cianfrusaglie a vendere: e non avea avuto coraggio di tornare la sera.... La rividi tre anni dopo, a Lucca, in un cortile, mentre raccattava un pezzo di pane, fra le spazzature.... Sulle prime non la riconobbi. Essa mi venne incontro piangendo. Morì a venticinque anni qui in Firenze.... Una notte, mentre stava accosciata sullo scalino della sua casupola nel Vicolo.... dove abitava con altre due donne.... fu ferita da un tale, che dicevano suo innamorato. Era incinta, e morì dallo spavento.... Ecco là quello che ferì la mia sorella!... —

E m’indicava in una stanzuccia, dall’altro lato della piazzetta, un uomo magro, pallidissimo, con viso appuntato, di faina, senza neppur un capello