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140 | Firenze sotterranea |
tacoli di malfattori: vi guarentisce una certa indipendenza e sicurtà.
Dobbiamo noi amare meno ardentemente e appassionatamente la libertà perchè i furfanti sanno voltarla a loro utile? No. Ma dobbiamo spogliare certa ingenuità di pregiudizii. Dobbiamo far leggi di Pubblica Sicurezza più pratiche e meno platoniche: dobbiamo pensare che con la libertà è obbligo conciliar la giustizia: che è opera di reggimento bene ordinato, non già il largheggiare di massima impunità ai bricconi, ma guarentire il quieto vivere dei galantuomini.
Le nostre leggi peccano per un difetto: il briccone ha troppa libertà per nuocere: il galantuomo non ne ha assai per difendersi! Io non mi occupo di politica: la Polizia politica, o sia esercitata da repubblicani contro monarchici, o da monarchici contro repubblicani, sarà sempre odiosa, perchè riuscirà sempre arduo, a non dire impossibile, voler ristringere in freni il pensiero umano, sentenziarlo, condannarlo con equità.
Ma noi avevamo una legge di sicurezza mirabile, in sè perfetta, applicabilissima anch’ oggi: legge, la quale ha dato frutti stupendi: la legge di Leopoldo I, che istituì la Polizia toscana, la