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'Firenze sotterranea 133


La scuola de’ borsaiuoli è fatta così.

Dicono a due, tre o quattro ragazzotti: — «Stasera alla tal’ora ti troverai nel tal posto!» ma il dicono in modo diverso, ricorrendo a varii pretesti di commissioni, di ordini, di castighi: i bambini si trovano al punto convenuto, alla medesima ora, e senza saper nulla uno dell’altro.

Il luogo di riunione, come ho già notato, cambia sempre.

I ragazzotti sono scelti fra i più destri e avveduti. Sono indirizzati a far certi tiri, e si esigono da loro le prove, come da artisti innanzi la recita di una commedia.

Poi s’impartiscono loro le istruzioni necessarie: trovarsi alla tale ora nella tale strada, o fuori di una Porta, o in fondo alle Cascine, che è un ritrovo assai accetto ai ladri.

I ragazzotti diventano abili a simulare tutte le sconciature e difformità, a pigliar tutti i sembianti.

Uno, per esempio, si contorceva a gobbo, a perfezione.

E fece questo saporito scherzo ad un sartucolo.