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X Firenze sotterranea

oggi una dittatura delle mediocrità, che soffoca ogni sforzo di uomini liberi, e a cui ogni parola, che si faccia interpetre di immensi dolori umani, sembra pervicace ardimento. Ogni voce che dica giustizia! ha il significato sinistro de’ caratteri, apparsi a un tratto a sfolgorare su le pareti d’oro della sala ove Baldassarre tiene il suo convito.

I miopi della politica vedono su’ lontani orizzonti bagliori sanguigni, che credono l’annunzio d’un incendio — chi sa non sieno l’annunzio di un’aurora!

Noi scrivemmo questo libro con l’animo trepidante; dopo aver vissuto, per mesi e mesi tra i più infelici, i più derelitti, e diciamo pure, i più colpevoli. Ma trovammo sempre alla colpa, all’abbrutimento di certi uomini, di certe classi queste cause: la miseria, l’ignoranza, l’abbandono, la mancanza di simpatia, di bontà, di preveggenza in coloro che si improvvisano e si dichiarano tutori del consorzio civile.

Ah! noi abbiam troppo dimenticato la parola e l’idea, che Iddio scrisse nella luce de’ firmamenti — Fraternità!

La vera eguaglianza non esiste, no, nel mondo; — almeno per ora: — non esiste in questi tempi turbati, che videro, da una parte, sorgere tante