Pagina:Firenze sotterranea - appunti, ricordi, descrizioni, bozzetti (IA gri 33125010316723).pdf/136

100 Firenze sotterranea

colato, il manutengolo ci va a dormire. E anche qui dormono tutti insieme: uno accanto all’altro, uomini e donne, e si spogliano, si vestono gli uni al cospetto degli altri.

Nella quiete in cui mi leggete immaginate gli orizzonti, le varietà e scabrosità di paesaggi, che si debbono scuoprire!

Non basta: i furfanti hanno nel Ghetto i loro luoghi di delizie: le loro stazioni di Capua: laide e turpissime fornici, da non capire come il vizio possa avere illecebre in condizioni sì disgustevoli!... Entrai una notte in uno di questi braghi dove diguazza l’umana viltà. Figuratevi due o tre soffitte, una che immette nell’altra, con nere vòlte tanto basse, da potervi stare appena in piedi un uomo di statura più che mezzana nel punto ove sono più alte. Dai lati piegano sempre più verso il pavimento, coperto di sozzure: è mestieri andare curvati. Vi erano tre animali, coperti di stracci immondi, animali, che scorgemmo, dopo attento esame, esser donne.

Vicino ad esse, accoccolati su una rozza panca, tre uomini, dal ceffo feroce: i loro amanti! Uno, che ha commesso vari omicidi, espulso fin dalla Francia per reati di sangue, e due ladri! L’omicida era lì di contrabbando: in tali ore egli non