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Ecco un libro, che si ristampa per la quarta volta.
Scopo supremo di chi scrive è, sovente, il giovare altrui, o col diletto o col proseguire alti intendimenti: un libro, che è stato utile, può dirsi risponda al fine nobilissimo, con cui fu pensato, scritto.
Questa Firenze sotterranea fu utile, ottenne lo scopo a cui mirava: rivelare un male profondo, non irrimediabile, avvertire di un grande pericolo.
Su le prime si dubitò, l’uomo dubita sempre di chi non lo adula: son di leggieri accettate la cortigianeria, la menzogna; il vero adombra.
Si deve combattere con le piccole intelligenze; e con le intelligenze, rimpiccolite da pregiudizii. Riescono sempre temuti, invisi, o importuni, coloro che parlano a nome della coscienza. C’è