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Firenze sotterranea 89

non pochi dei quali hanno già esercitato mestieri ancor meno puliti, e sono in pratica alla Polizia. Le loro casipole poco differiscono da quelle de’ ladri, de’ pregiudicati: sono, se è possibile, anche più sudicie: ma vi è una certa suppellettile. Vedete qua e là boccette rotte, statuette mutilate, anforette screpolate, spezzate, trovate nelle spazzature, e serbate, messe in mostra come ornamenti. Ci sono bicchieri, ma incrinati, sbreccati: ci sono seggiole, ma senza una o due gambe, e con gl’impagliati sfondolati: ci è un po’ di tutto quello che è in casa vostra, gentil signore: ma ci è nella condizione in cui i più poveri non ne vorrebbero. Quando un oggetto è logoro, frusto, manomesso, quando è sì lordo, sì concio, sì guasto, che tutti 10 gettano via, sia legno, vetro, porcellana, stoffa, è raccolto dagli spazzaturai, e esce dai corbelli per tornare a nuova gloria: ciò che per voi è immondezza diventa un mobile, anzi un ninnolo!... Il cappello, che il signore getta, che il servitore raccoglie, che egli getta di nuovo ad un più povero di lui, e che alla fine lo butta chi sa dove, crasso, unto, quasi purulento, è raccattato, è sempre buono per altre teste!

Così accade di tutto, e le casette degli spazzaturai dove è ammucchiato ogni ben di Dio, di-