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Firenze sotterranea 69

pagnoli, che portan robe al Mercato di Firenze in prima mattina, dei lavandai, dei pollaiuoli: se nelle ore del giorno in cui lasciano i loro tanili per venir nel bel mezzo della città a far lor prodezze, stessero paghi a sgraffignare uno scialle, una giacchetta, un cappello dalla vetrina di un negoziante: a alzare, come essi dicono nel loro gergo, un fazzoletto e una borsa.

Ma c’è di peggio!... Tutti i grossi furti, che accadono in Firenze, sono immaginati, ordinati nel Ghetto, o a Malborghetto, alla Sacra, al Campuccio; lì è ricettata in appositi nascondigli la roba furtiva, e lì è spartita; lì vigono, si diramano, si compongono le associazioni de’ ladri. Di queste associazioni, e assai numerose, ne spense almeno tre in questi ultimi anni la nostra Polizia, una di recentissima data. Ricorderete il furto audacissimo commesso di notte nello studio di varii avvocati: il furto era stato regolato, disposto alla Sacra, dove fu fatta la ripartizione dei titoli rubati, tra un’associazione di ladri, il cui capo abitava in una di quelle casipole da me visitate.

Consumato il furto, arrestati alcuni complici, egli potè rimaner latitante, aiutato da amici e manutengoli, appiattandosi, scorrendo per le sozze