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Firenze sotterranea 65


Quel gruppo di casali non serve più di ricetto soltanto ai ladri fiorentini. Ma molti ladri, che sono latitanti, o che batton di solito la campagna, e vi dormono quando il cielo è sereno, nelle notti burrascose piombano in Firenze, se ne vanno sin là, scavallano muri, traversano cortili mezzo rovinati, entrano in certe stallacce, dormono sul letame, sotto i cassini, che di giorno gli spazzaturai portano per la città, tra le gambe dei somarelli, i quali riposano lì dal pondo onesto, se non pulito, che han tirato per tante ore.

Gli spazzaturai, di cui non pochi ebber antichi screzii con la legge, e sono legati più o meno di uno stesso vincolo a’ curiosi e tristi abitanti da noi descritti, stanno laggiù a dozzine; laggiù si fa la cerna delle brutture, de’ fogli, dei cenci. Nulla dunque vi manca di ciò che può appestare i corpi e le anime; e non si presterebbe fede che tanto si comportasse in città come la nostra.

Se la Polizia, per farvi un’operazione, ha bisogno di mandar laggiù dodici, quattordici uomini, armati, altrimenti non riescono a portar via un arrestato (e se dubitate del mio dire andate