Pagina:Fior di Sardegna (Racconti).djvu/95


— 93 —

pere il legno, ma vi sarebbe pur riuscito; Lara ne era certa e provava della simpatia per quell’essere invisibile così costante, così laborioso, per quanto la sua fosse un’opera cattiva. — La mattina, cessato appena il tintinnìo delle pecore pascolanti, risuonava il campanello stridulo che annunziava la messa, — perchè la grossa campana non la si adoperava che per la festa solenne, — ma spesso Lara non si muoveva dal suo giaciglio. Sentiva la messa attraverso la parete e il mormorìo del rosario detto dalle devote a voce alta era una nuova musica non meno caratteristica delle altre. Appena levata, Lara faceva teletta e colazione e poi se la svignava ai boschi; batteva tutti i luoghi praticabili e più d’una volta si era smarrita. Non voleva confessarselo, ma le sarebbe piaciuto immensamente qualche avventura di banditi o che. Ella non aveva paura; ma per grazia di Dio le montagne sarde non sono poi così pericolose come vengono immaginate, e Lara non incontrava nessuno nelle sue escursioni; solo capre vaganti pei dirupi, e gazze sugli alberi.

Nel meriggio si coricava in qualche luogo molto pittoresco, sul musco olezzante, e pigliava la rivincita dell’insonnio notturno; ritornava alla stanzetta tutta coperta di foglie, di spighe silvestri, i capelli arruffati e le mani nere, e rifaceva la teletta, semplici telette che pure le procuravano l’invidia e l’ammirazione delle altre ragazze, la cui compagnia doveva subire per tutto il resto del giorno. I giovanotti le facevano la corte, ma lei non se ne accorgeva, ballava e rideva e parlava male del prossimo, come tutte le altre, ma in fondo restava un enigma per i signorini che andavano pazzi per i suoi occhi profondi e pensosi che non si rivolgevano verso i loro come quelli delle altre ragazze.

I più forti piaceri Lara li provava all’imbrunire; là, nella oscurità azzurrognola della chiesa, quando i ceri si consumavano splendendo col crepuscolo e olezzando con l’incenso, e la mesta voce del sacerdote narrava le lodi della Madonnina bianca dai grandi occhi azzurri. Lara chinava la testa sulla balaustrata nera e provava tutto un incanto mistico, soave. Un fremito le passava per le spalle, e la sua mente. Instintivamente, ritornava ai vecchi sogni, ma puri e sereni; visioni di neve, baci di