Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 67 — |
ricordò quella notte. Allorchè si levò, guardandosi nello specchio si avvide che dal suo viso era sfumata l’ultima espressione infantile che ancora conservava il giorno avanti, e che i suoi occhi si erano dilatati prendendo una tinta più fosca e pensosa.
Sorrise; un sorriso strano ch’era tutto un enigma, un sorriso misterioso che ad un fisionomista avrebbe rivelato come in quella notte Lara da fanciulla si fosse trasformata in donna, così come, quindici giorni prima, in un’altra sola notte, da bambina era diventata fanciulla.
Tutta la mattina, mentre la serva faceva i preparativi per la partenza, Lara la passò dando l’addio ai bagnanti, visitando per l’ultima volta i luoghi dove aveva passato tanti bei giorni felici, la pianura, gli scogli, i massi, le macchie, tutto... Addio, addio!... Insensibilmente Lara si era affezionata a tutto quell’azzurro, a quel pittoresco che formava il degno ambiente del suo primo amore, e nel dargli l’addio provava una stretta al cuore, un’ambascia bizzarra, come quella della sposa che dà l’addio alla casa paterna.
Si partì di sera; a cavallo sino al più prossimo villaggio, donde avrebbero proseguito in carrozza fino a X***. Benchè glielo avesse proibito, Nunzio le si avvicinò mentre ella doveva montare a cavallo, e le diede il buon viaggio. Lì vicino don Salvatore guardava ritto, freddo, con gli occhi schizzanti disprezzo e odio, sicchè Nunzio non potè dire nulla a Lara, ma le strinse forte la mano e la guardò. Lara vide una lagrima negli occhi di lui, sussultò, ma non pianse: vi sono certe angosce che pietrificano l’anima, e allora l’occhio non piange, ma dal cuore stillano lagrime di sangue. — I due giovani si guardarono finchè poterono vedersi, finchè la lontananza non li rese macchiette azzurrognole, indistinte, sfumanti a poco a poco nello spazio come nuvole vespertine. Allora Nunzio chinò il capo e sentì rapidamente vuotarglisi il cuore e vide tutto nero, tutto brutto e deforme ove prima aveva visto azzurro e poesia, e ritornando triste, misantropo, pallido come prima, non trovò che un solo verso davanti al mare azzurro susurrante alla brezza sullo sfondo di rosa, davanti alle montagne scintillanti sullo sfondo del