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I castelli neri delle montagne, le isole verdi del mare sfumavano dalla fantasia di Lara; rimaneva il castellano e questo era Nunzio. Che importavano oramai a Lara le sale, i paesaggi e le storie? Ciò che prima era ben distinto diventava sfumatura e in mezzo al quadro spiccava «lui», non più biondo, ma bruno, pallido in viso e gli occhi neri splendenti.

E Lara vedeva lui solo; la piccola castellana dal costume alla Agnese Sorel non la vedeva più, perchè sapeva che non poteva essere insieme a Nunzio. No! Nunzio era lontano da lei, dunque Nunzio stava solo: finchè tutto il quadro viveva soltanto nella fantasia di Lara, i «due» potevano ben stare sempre insieme; ma ora che il quadro si realizzava, non era più possibile, oh no! Nunzio stava solo e lontano, molto lontano, ma ora ben distinto e profilato nella lontananza. Ma realmente Lara lo amava?

Glielo aveva detto nell’ebbrezza della luna e della solitudine. Pensava a lui da vari giorni, con un sentimento vago e indistinto, ma forse avrebbe respinto la sua dichiarazione se fatta alla luce del sole ed in un diverso ambiente. Pensava a lui tuttora, sentiva un’arcana felicità nel sapersi amata da lui, ma forse non lo amava ancora.

Che importava! Lara non aveva mai provato un vero piacere morale, mai aveva raggiunto un suo sogno; ora si aggrappava a quell’unico svago e voleva vedere come era fatto l’amore con una curiosità strana di bambina. Non le bastava più l’affetto di un’amica; no, i suoi diciassette anni fiorenti di sogni e assetati di realtà avevano bisogno di sensazioni forti e violente! Lara sentiva la sua anima gelida, aggranchiata, repressa, e si abbandonava al suo primo amore per ricevere una scossa che le riscaldasse l’anima e le desse le ali per varcare la nebbia degli orizzonti che le nascondevano regioni verso cui agognava di volare. — Chi era Nunzio? — A Laura poco importava di saperlo; i grandi occhi del giovine le promettevano baci di fuoco, le sue prime parole d’amore avevano già cambiato i suoi pensieri. Ella gli aveva detto di amarlo e credeva di amarlo, perchè aveva una buona abitudine: quella di non dire mai bugie dannose. — Ora,