Pagina:Fior di Sardegna (Racconti).djvu/62


— 60 —

XIV.


Quella notte Lara non dormì; la febbre le ardeva il sangue, tutto intorno mille voci voluttuose susurravano le parole care che Nunzio le aveva detto, e nel fruscio arcano, fra il profumo ardente di quelle frasi d’amore l’anima sentimentale della fanciulla andava trasformandosi lentamente, lentamente, da larva in farfalla, da bocciolo in rosa.

I nervi di Lara rimasero tutta la notte in sussulto; la testa gravava sul guanciale come di piombo, anzi nell’incubo della febbre sembrava a Lara che la sua testa fosse uno scoglio flagellato dalle onde; i grandi occhi spalancati nell’oscurità della camera silenziosa vedevano arrivare da lontano le onde bianche verdastre, le onde che danzavano intorno alla barca mentre Nunzio le diceva: «t’amo!» e avvicinarsi rapide, tremule, corruscanti al raggio della luna... Si avvicinavano, si avvicinavano, erano lì!.... Lara chiudeva gli occhi. Le onde le bagnavano tutta la testa, che non poteva muovere; lei lo sentiva, sentiva il loro mormorio prolungato, il susurrio strano che si confondeva con le altre voci della notte per dirle tante belle cose, e pensava confusamente a’ suoi sogni passati, immersa in un torpore profondo, tiepido, vellutato.

Un sussulto balzante, inquieto, passava ratto ratto sotto la pelle bianca e rorida di sudore delle sue braccia abbandonate sul lenzuolo ardente, ma Lara non sentiva ciò mentre sentiva tante altre cose immaginarie, e ciò solo indicava la sua veglia. Una volta si addormentò o sognò di trovarsi sulla spiaggia: era notte, ma il sole dardeggiava lo stesso un calore intenso, canicolare, attraverso le tenebre. Lara non vedeva, non poteva muoversi, sudava, assetata e morente di caldo: cercava levarsi le vesti che la soffocavano, ma non poteva alzare le braccia. Ad un tratto si accorse che Nunzio le stava accanto, e che era il suo sguardo che produceva quello strano caldo intorno a lei: tanto caldo, che le sembrò di tramutarsi in una statua di carbone. Si svegliò rantolando; rise quasi forte del suo sogno e a poco a poco ripiombò nel sopore e nelle visioni velate e vaghe di prima.