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bianca, quasi destato dal riflesso della luna, vagava sul volto pallido di Lara, e i suoi capelli bruni, scossi dalla brezza, lo carezzavano in lunghe ciocche crespe e vaganti le guance e la fronte. Era a testa nuda, con un fiore d’erica roseo sulla treccia cadente sulle spalle: un semplice vestito oscurissimo a «blouse», stretto sulla vita dall’elegante cintura del grembiule di lana azzurra e un nastro pure azzurro, annodato sul collo, formavano tutta la sua teletta.
Nunzio la divorava con gli occhi, e un fremito gli agitava le mani bianche febbricitanti. Aveva visto stupende bellezze, di signore, di fanciulle da villaggio coi costumi di broccato, di donne da teatro splendenti nella falsa luce dei palchi scenici, ma mai, mai aveva ammirato una donna come ammirava Lara, mai nessuna donna gli aveva causato la strana impressione che Lara gli produceva quella sera.
Nella mite aureola della luce plenilunare, la piccola fata bruna dai grandi occhi pensosi, lo affascinava pur senza guardarlo; gli pareva una santa e avrebbe voluto inginocchiarsele innanzi per dirle che l’adorava, poi, fatto ardito dal suo sguardo soave e sorridente e dal fuoco che gli bruciava il sangue, stendere le sue braccia e cingerle la vita sottile sottile e attirarla a sè e baciarla sulle labbra rosse e frementi con le sue labbra pallide eppur infocate, e dirle a furia di baci sovrumani tutta la passione che nutriva per lei sin dal giorno che l’aveva vista alla finestra dello stabilimento, vestita di bianco, le braccia di neve nude e i capelli sciolti sulle spalle e sul seno verginale. Il desiderio di Nunzio non andava più oltre; gli sembrava che quella sarebbe stata per lui una felicità insuperabile, avrebbe dato tutto il sangue giovanile delle sue vene, tutto il resto della sua vita per ciò. Non pensava che Lara poteva non amarlo, che lui era povero, chiamato ad una vita umile ed oscura; non pensava più a nulla.
Il mondo non esisteva più per lui con le sue leggi e l’egoismo sociale, il passato e l’avvenire sfumavano dal suo pensiero come le onde intorno ai remi di Marinello; restava solo Lara illuminata dalla luna, restava solo la sua dolce immagine di fanciulla fantastica e bianca, mite