Pagina:Fior di Sardegna (Racconti).djvu/47


— 45 —


Si disse che gli estremi si toccano, ed è vero. Mariarosa e Lara non avevano alcun gusto, alcuna idea, alcuna indole comune; eppure sin dal primo giorno si amarono come sorelle. Mariarosa, anch’essa gran leggitrice di romanzi, benchè non perfettamente istruita, non si rattristava mai e mai nascondeva i suoi sentimenti di ragazza allegra, non sognava cose stravaganti e impossibili come Lara, pigliava sul serio la sua piccola vita e non correva colla fantasia al di là dell’orizzonte della esistenza concessagli da Dio, contenta del suo stato e della sua bellezza di rossa. Sì, aveva rossi i capelli, la carnagione, gli occhi, le labbra e, per uno strano gusto, anche il vestito che si adattava benissimo al suo personale sviluppato, alto e naturalmente elegante. Sana, Mariarosa doveva avere una forza erculea, e Lara la amava di più perciò, sembrandole di essere protetta e difesa da lei in caso di bisogno. E Mariarosa, godendo della fiducia di Lara, prese subito verso di lei, un’aria di protettrice, chiamandola «mia piccola amica», il che divertiva assai la pallida fanciulla.

Come Marco aveva detto, il sito era stranamente bello; davanti il mare azzurro, confuso in lontananza col cielo d’oro in un bacio soave, bianco, vellutato; dietro una pianura incolta, verdeggiante d’eriche, di lentischi, di felci, qua e là seminata da gruppi di massi muscosi, coperti di liane e di rovi pittoreschi, che al chiaro di luna parevano avanzi di altari druidici; poi in lontananza montagne azzurre, bianche, violacee, e altre montagne ancora nereggianti sullo sfondo smeraldino del cielo, le creste frastagliate, le cime in forma di castelli rovinati, chiazzati di boschi, che cambiavano di tinta ad ogni riflesso di luce, ad ogni effetto d’ombra, azzurre la mattina, grigie al meriggio, color di rosa e viola al crepuscolo, bianche nelle notti di luna, nere nelle sere oscure.

In riva al mare s’ergeva il piccolo stabilimento, tanto vicino alla costa, che in inverno le onde sbattevano ai suoi piedi; vecchio stabilimento annerito dal tempo, eretto da un originale signore di Gallura e da allora appartenente ad un proprietario di Sassari, che ne