Pagina:Fior di Sardegna (Racconti).djvu/41


— 39 —

noverava fra i parenti, cioè fra la gente a cui meno lei si affidava, e Pasqua era troppo piccola. Lara giocava e saltava insieme a lei, ma non le spiegava punto ciò che provava in cuore, cioè una smania di moto, un bisogno di aria, di affetti, di sorrisi d’amiche, una voglia pazza di mostrare a tutti, a furia di vestiti e di lusso domestico, le loro ricchezze, una strana manìa di far del bene a tutti, di sollevare tutti i poveri di X*** e di farsi amare da tutti... — A che? Pasqua non si sarebbe commossa: la sua piccola anima era rosea come il suo volto: lei non aveva sogni, non aspirazioni, nulla, sembrava sempre mesta accanto a Lara, che rideva sempre per mostrarsi felice e che s’importava di tutti, ma nel segreto del suo coricino la piccola bionda madonnina era più contenta ed allegra di quel demonio di Lara. ― Ah, sì, proprio un demonio! E così l’avevano resa i libri che pigliava dalla biblioteca di Marco Ferragna, i libri che leggeva all’insaputa di tutti, i libri buoni e maledetti che l’avevano istruita e fatta pessimista, — così l’aveva resa l’educazione impartitale da donna Margherita. Quell’educazione la costringeva a mostrarsi devota, pia, allegra e contenta del suo stato; quei libri invece la rendevano scettica, sentimentale, superba, con idee sociali nella sua anima di bimba, con aspirazioni di artista e di gran dama nella sua famiglia ove l’arte era sconosciuta, ove il lusso era bandito inesorabilmente: — quei libri la rendevano realmente superiore alle piccole miserie della vita di provincia ma le davano una strana melanconia al pensare che pur era giocoforza vivere per sempre fra quelle piccole miserie. L’educazione ricevuta non permetteva a Lara di dichiarare i suoi veri sentimenti e vivere fra essi e con essi, i suoi grandi e sublimi sentimenti; e così, repressi, nascosti, alimentati dal segreto, rendevano triste, pessimista, sentimentale la piccola Lara, che pure pareva la gioia in persona...


X.


A diciassette anni Lara, non aveva ancora ricevuto alcuna dichiarazione d’amore, quindi non aveva ancora amato, ma nel suo cuore ella lo sentiva sì il presentimento