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le distinguevano tra la folla, le seguivano, e, sparite loro, quegli sguardi vagavano ancora, lontani, lontani, attraverso le «tancas» immense e verdeggianti che dovevano un giorno ereditare. — Credete altrimenti che le avessero guardate le due fanciulle? — Io credo di no, molto più che non avevano nulla di interessante, molto più che sembravano ancora bambine, tanto erano sottili e piccine, benchè l’una avesse diciassette e l’altra quattordici anni.

Appunto perchè si calcolava esservi molto tempo innanzi, nessun pretendente erasi presentato in casa Mannu: solo un vecchio ufficiale in cerca di dote aveva chiesto Maura, senza neanche quasi conoscerla; ma don Salvatore per poco non gli aveva riso in faccia: — Che! che! Lara, (così Maura si faceva chiamare) non lo si vedeva dunque, perdio? era una bimba... non le mancava altro che un marito, già!...

L’ufficiale fu mandato a spasso coi suoi cinquant’anni; in casa Mannu si rise assai alle sue spalle; ma questa prima domanda mise una tinta pensosa nei grandi occhi oscuri della fanciulla, che da quel giorno cessò definitivamente di correre in giardino in cerca di lucciole e non provò più alcuna ripugnanza nel portar l’abito lungo.

Allora Lara aveva sedici anni: non sedeva più sulle ginocchia di Marco, nè lo baciava più; però in fondo in fondo restava un po’ bimba e molto capricciosa...

Sempre esile sottile, bianca, i suoi capelli s’erano oscurati, da biondi diventando castani, la bocca le si era ingrandita, con le labbra rosse carnose rosse come ciliegie, che spiccavano sul fondo pallido del volto naturalmente mesto.

In somma, contrariamente a ciò che prometteva il suo bel volto di bambina, Lara non era bella, no, niente affatto, e lei lo sapeva, ma non se ne curava, e allorchè faceva teletta davanti allo specchio, sorrideva stranamente guardandosi gli occhi. No, non era bella lei, il suo volto pallido non possedeva nulla di straordinario, ma i suoi occhi... i suoi occhi!... Ah, chi non ricorda, chi non ammira ancora a X*** gli occhi di Maura Mannu? I suoi grandi occhi bruni sfavillanti di pensieri, gli occhi che parlano prima del labbro, i suoi occhi che ne fanno una