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nuvola sola, per i Mannu. Donna Margherita si levava col sole e aiutava le domestiche a rimettere in ordine la casa; alle otto si levavano anche le bimbe e il padre; si faceva colazione, la zuppa di caffè e latte, usatissima in quasi tutta la Sardegna, — poi le piccole andavano a scuola, don Salvatore accudiva a’ suoi affari, spesso usciva in campagna per tutta la giornata o andava a caccia, — donna Margherita si immergeva tutta nella grave cura del pranzo. A mezzogiorno preciso si era in tavola; il dopo pranzo si dormiva un pochino, specialmente nei mesi caldi, dopo si prendeva il caffè al rezzo dei pergolati o intorno al fuoco, e le bambine tornavano alla scuola e don Salvatore ai suoi affari e donna Margherita e le domestiche cucivano, filavano, lavoravano insieme fino all’ora di preparare la cena. — Al primo accendersi dei lumi, la tavola era nuovamente apparecchiata; dopo cena si chiacchierava del più e del meno, a voce calma e mente serena, poi... si andava a letto, e buona notte al mondo tutto. — E così sempre, come ieri oggi, come oggi domani. Come si è detto, donna Margherita usciva poco, e poche visite venivano a disturbarla. Preparava in casa il pane, le minestre, i dolci, le conserve, — a lei il seccare le uve e le frutta tutte in estate, a lei il presiedere alle vendemmie, a lei il manipolare l’olio per ben conservarlo, e i grani e i formaggi. Essa eseguiva i formaggelli, il burro, lo strutto, i salami, — essa dava somma attenzione a tutto e tutto camminava nella dritta via. Lo aveva ben detto Marco Ferragna quando aveva conosciuto il caratteristico andamento di quella casa: — Caro zio Salvatore, la vostra è una casa, una famiglia patriarcale!
Pensava intanto alla sua casa, alla sua famiglia aristocratica, che andava a teatro, ai balli, che vegliava sino all’alba e spendeva sontuosamente nei pranzi chiassosi, — ma che nel medesimo tempo non gustava un momento di pace e di felicità.
VII.
Furono loro, Lara e Marco Ferragna, che portarono un po’ di vita e di moto in casa dello zio. Per una settimana rimasero presso la famiglia Mannu; poi, quando