Pagina:Fior di Sardegna (Racconti).djvu/28


— 26 —

di legumi prodotti dalle terre di don Salvatore. L’uva fresca, le pere e le mele, l’uva passa e i fichi secchi pendevano dalle travi del soffitto come strane stalattiti, più interessanti di quelle delle grotte di Alghero, — nella penombra luccicavano i formaggelli, color d’oro, negli angoli si ammucchiavano le noci, le nocciuole e le mandorle, — su grosse tavole stavano disposte grandi quantità di formaggio e le provviste del lardo, del salame, della salsiccia, prosciutto e strutto conservato in vasi di terra, come in vasi di terra si conservavano i pomodori secchi, rossi e oleosi, olezzanti di basilico, e le ulive secche e altri frutti ed erbaggi, nell’olio di oliva.

E là, là, nella cantina fresca, le botti di vino nero, rosso e bianco, che costituivan da sè sole una grossa rendita. Oh, v’era ogni ben di Dio, in quella casa! Nei cortili ruzzavano le galline e i polli, e s’ergevano grandi cataste di legna per l’inverno, quando il fuoco doveva ardere eternamente nel focolare e in tutti i camini della casa; in luoghi appartati stavano la casupola per il maiale e la stalla per i buoi ed i cavalli: anche i cani da caccia e da guardia, anche i grossi gatti bianchi e neri che custodivano la casa da quei ladri pericolosi detti sorci, avevano il loro nido tiepido e sicuro in casa Mannu, e, cosa da notarsi, benchè si odiassero, si rispettavano vicendevolmente, seguendo l’esempio dei padroni. La pace, l’ordine, la pulitezza e l’abbondanza regnavano in quella famiglia. Ogni domenica, donna Margherita faceva andare a messa i servi ritornati da campagna il sabato notte per cambiarsi la biancheria e... visitare la loro bella, apprestava loro un pranzo abbondante e li rimandava ai loro lavori la sera, tardi, per il domani. Due domestiche solo, sane e oneste popolane, erano al servizio dei Mannu. Il lusso bandito lontano, l’economia praticata in tutta l’estensione del termine, erano i segreti per i quali don Salvatore aumentava ogni giorno più il suo patrimonio: si diceva che i denari si misuravano, in quella casa a decalitri, ma non mai nessun ladro vi s’era avventurato. Le finestre erano munite di grosse inferiate, le porte infrangibili, e si sapeva anche che don Salvatore dormiva ogni notte in casa e teneva due pistole cariche sul tavolino da notte. — La vita scorreva metodica, tranquilla, mai turbata da una