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sua vita, senza l’eterno sciallo in capo, le avevano detto ch’era quasi un’indecenza andar in chiesa senza il libro di preghiere.
— Ma come farò, se non so leggere! — rispose donna Margherita.
— Poco importa, — le si disse, — tu lo aprirai e farai mostra di leggere in esso mentre dirai a mente le tue preghiere.
Lei, si chiamava stupida ogni volta che lo ricordava, fece così..., e alla prima occasione una vecchia signorina che le conservava un astio profondo perchè don Salvatore non aveva sposato lei dopo averle fatto un anno di corte, le si avvicinò nel banco di chiesa, guardò sul suo libro, poi le disse a voce alta, quasi ridendo:
— Margherì, perchè leggi al rovescio?
Questa novella si diffuse lenta, serpeggiando, per tutta la chiesa ingombra di folla; tutti gli sguardi si volsero ad uno ad uno verso la povera sposa, e i giovinotti là in fondo, gli studenti e gli impiegati, scettici, miscredenti al punto di chiacchierare durante la messa e di non chinar il capo all’Elevazione, ne fecero le più saporite e allegre risatine sotto i baffi, e, quel ch’è peggio, sotto le vôlte della chiesa! Poi uscì fuori, la curiosa novella, si sparse dappertutto, tanto che don Salvatore, un sabato notte, nell’andar a letto, disse a sua moglie:
— Dì, Margherì, domani, non portarlo più alla messa il libro di preghiere! — Che colpo, che colpo per la povera damina! Ne pianse per una settimana, e sempre, sempre, non ostante gli anni e la morte della zitellona sua nemica, quel ricordo le rimase in cuore come un tarlo, gettando un riflesso di ira, di umiliazione nella sua anima, per natura assai calma e proclive al perdono e alla pace.
Sì, era un’anima buona e tranquilla quella di donna Margherita; il soffio delle passioni ardenti, delle speranze pazze, dei sogni infocati, dei volubili amori che ora dilaniano l’anima di quasi tutte le donne, non aveva sfiorato la sua vita morale, nè scossa la fede serena della sua mente purissima: da fanciulla, mai le parole: «sono infelice; voglio morire!...» che sono e sono sempre state il «credo» delle ragazze da marito; erano state