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— Sì morrò! — rispose lei a voce quasi alta, sempre fremente, col cuore pronto a scoppiarsele nel seno contorto da singulti spasmodici, nervosi, atroci. — Morrò! Nel discorso funebre che certo mi farai, ricordati di dire che è stata la famiglia Massari ad assassinarmi!... — Questa parola parve susurrata sotto terra, tanto fu lugubre e odiosa. Lara gettò la lettera sulla siepe e fuggì via, lasciando Massimo fulminato, impotente a gridarle: Fermati; impotente a dire una sola parola di giustificazione, sbalordito, chiedentesi se non sognava.

Lara si allontanò; in quel punto due persone erano in lei: una le gridava di fermarsi, di sentire le discolpe di Massimo, di perdonarlo se colpevole, se innocente di abbracciarlo e far svanire a furia di baci la fosca nuvola che velava il loro avvenire. L’altra invece le gridava: La vendetta è compiuta! Fuggi, o sei perduta! — E Lara fuggiva, ma rasentando il muro altissimo che pochi istanti prima l’aveva tentata, strisciò vicina all’abisso e ne misurò l’altezza con lo sguardo. Oh, no! Era troppo basso... la morte non era certa... e poi due mesi in più, due mesi in meno, che importavano? Passò oltre. Il cuore le batteva forte forte, la prima persona continuava a invitarla ad indietreggiare, a tornare da Massimo, ma la seconda la spingeva in avanti. E Lara andò, andò in avanti, verso la sua camera, verso la sua morte. Rinchiuse le porte, risalì rapida le scale e si chiuse a chiave nella sua camera solitaria. Cadde affranta sulla sedia davanti al tavolino, sparpagliò sopra le sue lettere e lesse quella di Massimo. Perchè la leggeva dal momento che tutto era finito?... Quando ne terminò la lettura, il suo volto non era più pallido, ma livido, sfiorato dall’espressione di un’atroce e disperata sofferenza. Oh, se Marco l’avesse veduta in quell’istante, come si sarebbe pentito della sua falsa rivelazione! — La pazzia rumoreggiava nel cervello della povera Lara. Si strinse disperatamente la testa fra le mani, la testa che le scoppiava, e solo allora pianse, un pianto desolato, delirante, ogni cui lagrima lasciava un’impronta di morte nella sua povera anima spezzata.

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L’indomani Lara non potè levarsi neppure, invasa dalla misteriosa sonnolenza di due giorni prima, nella quale