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e godere ancora un istante di gioia baciandolo, ricevendo sulle labbra fredde, bianche, inaridite, la vita dalle labbra ardenti di lui. Ma fu un lampo. — Lara!... — mormorò il giovine, cercando un varco nella siepe. Lei sussultò e tornò in sè, nella sua triste calma da palude nel cui fondo s’agitavano i vermi della morte. Comprese a volo che Massimo cercava dove passare e mormorò:

— È inutile! Non rimango! — La voce le fischiava quasi fra i denti stretti, nella gola arida serrata da un nodo. Ma lui cercava ancora. Lara lo seguì e ripetè più forte:

— È inutile! non rimango! — Allora il giovine si fermò e stese la mano, ma Lara non mosse la sua; solo chiese:

— M’hai scritto? — Si morsicò le labbra subito. Che importavale ormai delle lettere di lui? Perchè gliele chiedeva? E poteva forse accettarle?

— Sì, — rispos’egli guardandola con stupore. — E tu mi hai scritto?

— Sì, anch’io! Ma prima di consegnarti la mia lettera, è necessario che tu, come ti ho scritto, mi restituisca tutte le altre mie...

— Le ho qui! Eccole, Lara! Perchè tutto questo?... — chiese Massimo porgendole un grosso plico, e con accento stupito ed amaro.

Lara prese tremando il plico e lo avvolse subito nel suo grembiulino oscuro, sembrandole che le abbruciasse la mano, in cui realmente sentiva un acuto dolore per la piccola ferita ancora sanguinante. Trasse la sua lettera e la porse al giovine, ma siccome egli non si muoveva per prenderla, si chinò sulla siepe e gli narrò con voce rotta e fremente il contenuto della lettera; gli disse in poche parole l’infamia di cui lo aveva creduto e ancora lo credeva capace, tutto il dolore che la conduceva alla tomba... — Senti, — conchiuse, sempre china sulla siepe, gli occhi sfavillanti nella penombra, perchè i raggi della luna le battevano sulle spalle lasciando il viso spaventosamente pallido nella semioscurità, — tu mi hai ucciso, sì, esulta! fra due mesi mi accompagnerai al cimitero! — C’era in queste parole una fredda, orribile ironia, che fece impallidire il giovine, il quale esclamò con angoscia:

— Tu dunque morrai?...