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bruni, lasciando sfuggire due ciocche arricciate sulle tempie: quell’acconciatura le dava un’aria graziosissima, infantile e aristocratica, e sul viso pallido sin sulle labbra, increspate a un sorriso di indicibile dolore, spiccavano i grandi occhi oscuri, resi profondi ed enormi dalle occhiaie livide e da una espressione cupa, disperata, fatta più tetra dall’oscurità della notte. Un’intera storia di dolore si leggeva nello smalto di quegli occhi; lunga storia di amore, d’odio e di angoscia, di affanni fisici e morali, — straziante storia di notti insonni, di lagrime, di speranze distrutte, di sogni di fuoco, stolti, infondati, sfumati davanti alla cruda e inesorabile realtà. — Aprì la porta e scese le scale a poco a poco, appoggiandosi al muro per non cadere, tanto le tremavano le gambe. Era così debole e dimagrita, che oramai le vesti le scivolavano giù per la vita esile come un giunco; i piedi le ballavano entro gli stivaletti pur tanto piccoli, e i suoi polsi divorati dalla febbre erano così sottili che si sarebbero potuti stroncare a mani. Solo gli occhi, ardenti di passione e di febbre, rimanevano vivi, neri, fra tanta squallida rovina.
Arrivata in giardino, Lara si appoggiò di nuovo al muro e scrutò l’orizzonte placido, argenteo, aspirando con voluttà i forti profumi delle ultime rose olezzanti alla luna, gli occhi fissi sulle creste delle montagne azzurreggianti nella lontananza solitaria. Un fulgido scintillìo le attraversò gli occhi mentre mormorava con un singulto spasmodico: — Lassù!... lassù ti ho giurato eterno amore, fedeltà eterna! Oh, vedrai come saprò mantenere la mia promessa, vedrai!... —
Allora si rizzò fiera sull’esile personcina e, quasi una misteriosa energia le fosse piovuta coi ricordi dalla cima dei monti lontani, s’incamminò rapidamente verso il cancello. Un momento le rimancò la forza: cadde, si raschiò una mano e dalla piccola ferita sprizzò il sangue, rosso e ardente, ma non provò dolore alcuno, e sorrise stranamente nel vedere il sangue: credeva che le sue vene non ne contenessero più!...
Riprese il cammino. Le sembrò di veder un uomo fra gli alberi, forse suo padre... pure proseguì lo stesso. Che le importava? Massimo stava là ad attenderla, e lei do-