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tu, Lara Mannu, hai parlato d’amore con Massimo Massari!...

— Taci! — gridò Lara con terrore e spasimo. — Taci, per pietà!

Si appoggiò al cancello, tremando, e Marco vide i suoi occhi bagnarsi di lagrime. Quelle lagrime finirono col disarmarlo. Si guardò attorno, e visto che nessuno poteva vederli cercò di abbracciare la fidanzata per viemeglio confortarla del dolore che lui stesso le aveva cagionato ma Lara lo respinse dicendo!

— Lasciami! Come puoi abbracciarmi, dopo tutto? — Non cercò di negare, non potè: aveva finto abbastanza e si trovava orribilmente stanca e nauseata da quella commedia superiore alle sue forze. D’altronde, a che pro? Marco sapeva tutto: come lo sapeva? Glielo chiese, e Ferragna rispose con una menzogna. Ora, finita la parte di Lara, cominciava la sua.

— Me lo disse la stessa sorella di Massimo, Michela stamattina, con lo scopo evidente di farmiti disprezzare e abbandonare. Mi disse tutto... mi lasciò comprendere che Massimo ti amoreggia solo per vendetta, chè ti odia e ti disprezza, e non attende che il momento opportuno per svelare tutto al pubblico, e mostrare le tue lettere e deriderti!...

A misura che Marco parlava, Lara provava gli stessi sentimenti da lui provati la mattina nell’ascoltare il pastore: le lagrime le si seccarono negli occhi, e nelle sue vene il sangue dei Mannu si risvegliò, ardente d’odio e assetato di vendetta. — I vili! — esclamò. — I vili! I vili! I vili!...

Non sapeva dir altro. Marco gioiva per la riuscita, ma sul più bello Lara gli disse: — E tu perchè non te ne vai? Che fai lì? Vattene dunque e lasciami sola, chè saprò da me sola ben vendicarmi. Vattene, e disprezzami dunque. Me lo merito...

— Pazzarella! — rispose lui sorridendo. — Io non ti disprezzo. Ti amo sempre, più che mai... Che parli di vendetta? Che puoi fare? Non sai dunque che se tuo padre venisse a conoscere...

— E’ vero!... — esclamò Lara con un sussulto, chinando il capo. Persino il conforto della vendetta le era tolto. Il pianto tornò ai suoi occhi: cercò dubitare della