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siero mentre Marco le parlava di cose allegre, ma indifferenti, davanti ai genitori, con le guance e le labbra ancora rosse della rosa dei baci del giovine Massari, spesso provava un subito rossore, un rimorso, una specie di vergogna, credendo che Ferragna scorgesse sul suo volto quei baci, leggesse nel suo pensiero quelle frasi; ma poi sorrideva con egoismo, quasi con derisione, e alzava le spalle dicendo fra sè: — Ma che? ognun per sè e Dio per tutti!.

Diventava cattiva, senza dubbio, sì, diventava cattiva! Ma perchè Marco era venuto nella sua vita? Non ci mancava che lui, Dio mio!

Nessun incidente era occorso da due mesi circa, allorchè, una notte, Massimo, una notte oscura sul finire di giugno, nell’uscire dal cancellò vide un’ombra rizzarsi a pochi passi di distanza e seguirlo con insistenza sino l’interno della città, sino al primo fanale acceso nelle viuzze oscure e solitarie.

Il sangue gli si gelò nelle vene: senza dubbio quell’«uomo», perchè Massimo non solo aveva riconosciuto il sesso dell’ombra, ma gli era sin anco sembrato di ravvisare un popolano, — lo spiava. Lo aveva riconosciuto? Forse no, come lui non aveva riconosciuto nell’oscurità il volto dell’altro, — ma per maggior prudenza Massimo non si recò al prossimo convegno, nè al secondo nè al terzo, aspettando con la morte nel cuore che passasse qualche settimana per sviare i probabili sospetti, e attendendo che Lara lo avvisasse una seconda volta per ricominciare i convegni. — Ma, Lara non l’avvisò, per la buona ragione che neppur lei erasi più recata al cancello nè aveva notato le sue assenze. Che era accaduto?

L’indomani dell’ultimo convegno un uomo chiese di parlare a quattr’occhi con l’avvocato Ferragna.

Era un vecchio pastore, che qualche mese prima Marco aveva difeso, salvandolo con la sua eloquenza e i suoi maneggi da un venti anni di sicura reclusione, perchè imputato di grassazione e oppresso da prove quasi schiaccianti. Inoltre, sapendolo poverissimo e padre di una numerosa famiglia, non avevalo spogliato, come qualsiasi altro avvocato, delle poche gregge che componevano tutta la sua esistenza e quella dei figli, ma dandogli del suo lo aveva rimandato con Dio.