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tanto!... — Questa strana risposta fu un getto di ghiaccio sull’entusiasmo e la speranza del cugino.

— Otto giorni! — disse chinando la testa con delusione. — E sieno! Ricordati però che si tratta della mia vita o della mia morte.

— Lo ricorderò! — rispose Lara con una leggera smorfia di incredulità.

E ridiscesero nella sala da ballo, mentre finiva la lunga quadriglia comandata dal re della festa.


XXXII.


Per otto giorni Marco visse in una crudele incertezza, cullato ora dalle più dolci speranze, ora dai sospetti e dalla disperazione; e benchè davanti alla gente e persino con la stessa Lara, che vedeva di frequente, si mostrasse calmo, freddo, impenetrabile, entro al suo cuore fremeva una fiera procella e l’insonnia turbava le sue notti nuovamente piene di sogni e di desideri. — Aveva detto a Lara ch’era un uomo, ma in realtà, dacchè l’amore erasi ravvivato nella sua anima — diciamo «ravvivato», perchè certo Marco amava Lara soltanto per la grande sua rassomiglianza con la morta, — egli era ritornato giovane, molto giovane, quasi fanciullo. A poco a poco quello strano e fortissimo amore lo aveva stretto fra le sue spire, come l’ellera la quercia, rendendolo fantastico, sognatore, debole qual giovinetto dominato dalla prima passione della sua vita. Era abbastanza se riusciva a non dimostrare i suoi sentimenti; in fondo rimaneva lo stesso, come dieci anni prima, con gli stessi pensieri, lo stesse debolezze, gli stessi ideali.

Tant’è vero, che s’era illuso al punto di credersi amato da Lara. La tristezza della fanciulla, il suo cambiamento di carattere, la sua riservatezza, i pallori, le lagrime, le distrazioni che egli osservava fissamente da qualche tempo, indovinandone il motivo, ma ingannandosi sulla persona che le causava, tutto, tutto s’era preso per sè, accecato dalla sua passione sempre crescente di giorno in giorno, a misura che Lara cresceva e si faceva più seria, quasi bella di una bellezza fantastica e ideale. Sicuro d’esser padrone di quell’anima misteriosa ch’egli credeva di conoscere profondamente, mentre gli era del tutto, ma