Pagina:Fior di Sardegna (Racconti).djvu/152


— 150 —

ma il suo cuore non palpitava nell’udirlo parlare di amore, e nello stesso tempo la vanità faceva capolino in fondo in fondo e le faceva chiedere perchè mai tanti uomini, belli, istruiti, moralmente grandi, infine, secondo il suo parere, si innamoravano così di lei. Ferragna riprese: — Ecco che ricominci, Lara! Finiscila e sentimi con attenzione. Non è un fanciullo che ti parla, è un uomo, «uomo», bada bene, un uomo serio che ti ha vista bambina e che ora ti ama giovinetta. Più volte ti dissi ch’ero vecchio, ma ciò non è: sono ancora giovane, molto giovane, Lara, non ostante i miei anni; però non sono più giovinetto che fa una dichiarazione d’amore così per passatempo, senza saperne quasi il perchè. Sono nell’età cui realmente si ama, in cui non si può tornare indietro, nè andare in avanti se per caso il mio amore venisse destinato all’infelicità eterna.... — Tu mi comprendi, Lara: tu che sei intelligente, che hai lo sguardo stesso, quindi lo stesso ingegno dell’altra....

— Dunque essa mi fu rapita! Fui per impazzire... non pensai al suicidio, perchè ciò è una viltà ed io non sono un vile: ma se avessi potuto morire senza cooperare neanche indirettamente alla mia morte, oh, come sarei stato contento! Vissi! Solo, in questa casa piena di memorie e di amore, trascinai la mia esistenza col sorriso sul labbro davanti alla folla che odia chi soffre, ma con le lagrime della solitudine amara di questa camera fredda e deserta, felice davanti agli uomini, ma col tarlo dello sconforto rinchiuso nel cuore. Oh, come ho sofferto, Lara! Come invocai la morte e l’oblio, quante notti di febbre trascorsi qui, qui, qui! E quante volte la sua dolce immagine, così vestita di bianco, così sottile e bella come sei tu, non sorse negli angoli oscuri di questa camera e mi disse: — Non piangere! Io devo ritornare! — Era una speranza stolta, un’illusione che calmava nella notte il mio spasimo, ma che mi faceva sorridere amaramente alla luce del giorno. Gli anni passavano: a poco a poco, sotto il mantello del tempo e della lontananza, il mio dolore sfumò: mi rimase una profonda melanconia e la sola speranza della morte che si avvicinava. Finii con credermi vecchio, ma un giorno sentii il mio cuore palpitare nuovamente, il sangue riscaldarsi nelle vene, e rividi la visione di Lara, la rividi però reale, vera, palpabile.