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cravatta, che doveva essere in un cassetto della teletta, per appuntare la manica, ma non riusciva a trovarla, la realtà il suo pensiero correva in diversa direzione, altrimenti avrebbe veduto più di una volta la spilla, che stava nel fondo, splendendo.
— Non c’è — disse alla fine. Ancora chinò, alzò gli occhi e guardò fisso la fanciulla, che rispose battendo i piedi:
— Infine!... Fa’ una cosa, Marco, lega qui un nastro perchè a me riesce impossibile con una mano, qui, sul mezzo... Farà una strana figura, ma non è nulla, tanto ce ne andiamo subito. Fa’ presto! Qui non c’è un nastro, non una spilla! Oh, che bella teletta! Sciogli il nastro che ho sui capelli, presto! — Marco la obbedì e con le mani inguantate sciolse il nastro da cui esalava un forte profumo di viole. Lara accomodò il tulle sgualcito e porse il braccio per «legarlo».
— Lara, — domandò Marco, mentre faceva il peggior nodo del mondo con le dita che gli tremavano leggermente sotto i guanti, — perchè non sei più venuta a trovarmi. Pure mi avevi promesso di fare il contrario. Ti ricordi la sera che sei venuta per chiedermi il permesso di chiamarti Lara? Oh, Lara!... — Il suo volto si offuscò, e la fanciulla, credendo che ciò provenisse dal ricordo della morta, fu per rivolgergli l’acre rimprovero che le inspirava il disordine e il rumore della festa, ma non ne ebbe il coraggio e si contentò di rispondere:
— Che vuoi che faccia io nella tua casa? Non hai due domestiche? e poi... — Marco trasalì e il suo volto si fece ancor più triste.
— Le serve! Che bella compagnia! Perchè parli così, Lara?
— Ma infine! — esclamò essa con impazienza. — Che vuoi che ci faccia io? Hai forse bisogno della mia compagnia? Vuoi che venga a fare il chiasso qui, come altre volte, ora?...
Ferragna credette di aver compreso. — Ah, signora Lara, dunque segue anche lei e tradizioni di famiglia? Davvero che non ti credevo così ignorante!
— Cosa vuoi dire?
— Ah, sì, ho compreso! C’è qui il figlio di Massari che