Pagina:Fior di Sardegna (Racconti).djvu/145


— 143 —

cratico affascinava e attirava a sè lo sguardo delle fanciulle, come uno di quei fiori esotici che costano tanto e che perciò appunto sono più desiati e cercati. A X*** v’erano senza dubbio giovani più belli, meno vecchi ed eleganti quanto Marco: perchè dunque non destavano tanto interesse e tanta simpatia? Chi lo sa? Ma Ferragna era così ricco!...

Sì, molto ricco. Ne diede prova nella notte del ballo profondendo tant’oro nella festa, la cui eguale non s’era mai conosciuta nè ad X***, nè nei dintorni. Tutta la palazzina splendidamente illuminata, — tranne la camera dov’era morta Lara, — fu posta a disposizione degli invitati. In sala da ballo fu convertita la stanza da pranzo, la più vasta, guarnita di fiori, di lumiere e di specchi ch’era una meraviglia. L’orchestra, composta di un pianoforte col relativo suonatore, funzionava in un angolo, velata da un corteggio fiorito, sì che pareva che le note scaturissero da un mazzo di fiori, vibrate nel tulle della tenda, il pianoforte e il pianista essendo invisibili.

Il «buffet» magnifico, venne preparato in una stanzetta attigua, la teletta nella stessa camera da letto di Marco, dove infatti grandeggiava una bella teletta di noce a smalti dorati. Infine una meraviglia tale, che le vispe e allegre invitate si domandavano ogni tanto se non sognavano o se non erano diventate eroine delle «Mille e una notte».

Soltanto Lara, che non erasi potuta sottrarre alle preghiere insistenti di Marco, intervenuta di cattiva voglia al ballo, non ammirava nulla, conoscendo già da cima a fondo le stanze della palazzina, — solo si chiedeva ogni tanto perchè Marco, per il solito sempre geloso custode della sua casa, cui custodiva come un santuario, e nemico acerrimo dei divertimenti dopo la morte di Lara che tanto aveva pianta, si fosse così ad un tratto convertito al chiasso e avesse aperto le sue porte a tutte quelle... persone che ella guardava che con occhio distratto e che le parevano tante marionette dal momento che Massimo non era fra esse. Così è! Dove mancava Massimo, Lara non vedeva niente di bello: mentre se scorgeva un gruppo di persone fra cui il giovine, quel gruppo lo pareva grazioso e interessante, quasi riflettesse la bellezza e lo spirito di «lui».