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tare di altri, prima di dedicare un solo pensiero ad altr’uomo della terra; dunque non esisteva peccato nei loro baci puri come i baci degli angeli, in quei baci ch’erano l’unica loro felicità, il solo refrigerio di tante e sì lunghe ore di tristezza e forse anche di disperazione. Sicchè Lara finì col ricevere a fronte alta i baci del giovine, quasi tributo di tre eterni giorni di attesa e di melanconia; però non lo baciava mai per la prima, mai!
Ogni giorno che passava accresceva il loro amore immenso, puro come il giglio fatto ardente dai raggi del sole di giugno, e il mistero profondo con cui dovevano velarlo non faceva che rendere più intensa e grande la fiamma.
Senza dubbio Massimo adorava la piccola fanciulla con tutta l’anima sua, ma Lara lo amava ancora di più. Ogni palpito, ogni pensiero veniva letteralmente consacrato a lui; lo seguiva passo passo col volo della sua fantasia, lo vedeva assidersele accanto nelle ore di solitudine o quando la febbre la costringeva a vegliare intere notti, e allora gli parlava, sorridendogli dolcemente, trovando per lui frasi d’amore che avrebbero fatto onore al più grande poeta innamorato, e nei giorni in cui doveva rivederlo viveva in un’ansia continua cagionata dalla paura di non poter recarsi al convegno, o di essere scoperti, e dalla gioia febbrile di rivederlo. Contava le ore, i minuti, aspettava tremando l’istante preciso di uscire, e appena si trovava fra le braccia di Massimo, stretta fortemente al suo cuore balzante, non trovava più le belle frasi preparate, non sapeva dir nulla e tremava e sorrideva e scordava ogni angoscia, ogni lagrima, provando una voluttà sovrumana allorchè le loro labbra s’univano e i loro occhi si fissavano al chiarore incerto dalle stelle o della luna vagante fra le nuvole dell’autunno.
Poi rientrava barcollando, chiedendosi se tutto ciò non fosse un sogno; le lettere di Massimo le assicuravano il contrario. Lara leggeva e rileggeva quelle lettere, baciandole e spesso bagnandole di lagrime; erano lettere lunghe, ardenti, spiranti il profumo di un amore pazzo e delirante; ma, come il nuovo amore di lei non rassomigliava per nulla al primo, così le lettere di Massimo non