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— Anch’io! — disse Lara. — Non altro. La parola «L’amo!» non volle uscirle di bocca, ma i suoi occhi l’espressero assai bene, tanto che Massimo le prese l’altra mano ed esclamò: — Dunque diamoci del tu. Lo vuoi, Lara?

— Sì, Massimo! — Allora Massimo cominciò a parlare.

Cosa disse, cosa rispose Lara? — Sono discorsi che non si possono ripetere. A quando a quando il ginocchio di Massimo toccava quello di Lara, e un brivido scorreva per l’ossa ad entrambi. La giovinetta balbettava a intervalli qualche parola; le tremolava l’anima sulle labbra, come una gocciola di rugiada sopra un fiore...

«Quelle due creature pure come gli spiriti si narrarono ogni cosa; i loro sogni, le ebbrezze, le estasi, le chimere, le debolezze, come si erano adorati da lungi, quanto s’erano vicendevolmente desiderati, e la loro disperazione allorchè dovettero cessare di rivedersi. Con un’intimità ideale, che già non era più suscettiva di aumento, si confidarono ciò che avevano di più segreto e di più misterioso e si raccontarono, con una candida fede nelle proprie illusioni, tutto ciò che l’amore, la gioventù, e quel rimasuglio di fanciullezza che avevano, metteva loro in mente. Quei due cuori si riversarono l’uno nell’altro, per modo che, un’ora dopo, il giovine possedeva l’anima della fanciulla ed essa quella di lui; si compenetrarono, s’ammirarono, s’entusiasmarono...

«Come accadde che le loro labbra s’incontrarono? Come avviene che l’uccello canti, che la neve si dilegui, che la rosa si schiuda, che maggio fiorisca, che spunti l’alba dietro gli alberi neri che coronano le fredde sommità della collina? — Un bacio, e fu tutto!»1.

Erano a questo punto, a questo sublime punto del loro idillio, allorchè avvenne un incidente di cattivo presagio. Due pastori che attraversavano il bosco, spingendosi sino all’elce del castello videro i due giovani nemici a baciarsi come due sposini, il che, se era una scena commovente per gli spettatori, diventava orribilmente pericolosa per gli attori, — Lara impallidì e si nascose il volto fra le mani, forse per non essere conosciuta.

  1. Victor Hugo