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canto terzo. 51

Re di Morven scoscesa; e voi ben giunti
Siate pur suoi guerrieri, illustri figli
55Dell'isola solinga; in feste e canti
Vi starete tre giorni, e tre le belve
Seguirete alla caccia, affin che possa
Giunger la vostra fama alla donzella
Della segreta stanza abitatrice.
     60Sì fintamente favellò l'altero
Re della neven 1, e meditava intanto
Di trarli a morte. Nella sala ei sparse
La festa delle conche: avea sospetto
Fingàl di frode, ed avvedutamente
65L'arme ritenne; si sguardàr l'un l'altro
Pallidi in volto i figli della morte,
E taciti svanîr. S'alzan le voci
Della vivace gioja: arpe tremanti
Mandan dolce armonia; cantano i vati
70Scontri di pugna, o tenerelli petti
Palpitanti d'amor. Stava tra questi
Il cantor di Fingallo, Ullinn 2, la dolce
Voce di Cona. Ei celebrò la bella
Vergine della neven 3, e 'l nato al carro
75Signor di Selma: la donzella intese
L'amabil canto, e abbandonò la stanza
Segreto testimon de' suoi sospiri.
Uscì di tutta sua bellezza adorna,
Quasi luna da nube in orïente.
80Le leggiadrìe cingevanla e le grazie,
Come fascia di luce: i passi suoi
Movean soavi, misurati, e lenti
Come armoniche note. Il garzon vide,
Videlo, e n'arse. O benedetto raggio,
85Disse tra sè. Già del suo core egli era
Il nascente sospiro, e a lui di furto
Spesso volgeasi il desïoso sguardo.
     Tutto raggiante il terzo dì rifulse
Sul bosco delle belve. Uscì Fingallo
90Signor dei scudi, e 'l tenebroso Starno.
Del giovin prode rosseggiò la lancia
Nel sangue di Gormallan 4. Era già 'l sole
A mezzo il corso suo, quando la bella

  1. Starno è qui poeticamente chiamato re della neve, dalla gran quantità che ne cade ne' suoi dominii.
  2. Questo è il primo dei cantori di Fingal, ed il suo araldo nelle battaglie. Ne vien fatta spesso onorevol menzione nelle poesie di Ossian.
  3. Cioè del paese nevoso.
  4. Cioè nel sangue delle fiere del monte Gormal.