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spesa. Anzi si dà occasione à varij poveri de la Città loro di guadagnarsi il pane con l’apprendere l’arte di fare le Vettine, à la quale arte poco capitale bisogna & vi si campano molto più homini che à fare le Botte.




Et per evidentia di quanto si è detto;


C
oncluderò, & finirò con questo. Se uno di noi havesse udito dire, che un Gentilhomo d’una tal Città d’Italia hà una Botte di tale vertù, ch’in essa mai non si guasta nessun vino, per debole, & di vigna non potata per molti anni, & soda, et selvatica, che sia; Anzi che ogni vino (pur che non vi si metta guasto) d’anno in anno vi diventa migliore; & che ciò fosse sperienza vista, & da non dubitarne; Et anco se vi si dicesse di più, che questa Botte è di natura, che non tarla, nè si fradicia mai, & che non hà mai bisogno di farsici spesa nè di cerchi, nè di doghe, nè d’altra manifattura; perche le basta per sempre quella sola manifattura, che ci fè il Mastro da principio, & poi resta eternamente incorrottibile; Et che anco è così qualificata, che se non haveste Cantina, la potreste tenere, non che in Cucina, ò in Suffitta, ma in Sala, & in Camera senza una indegnità, & senza che causasse alcuna vista vile d’hosteria: onde che anco con tutte queste degne conditioni goderesti il suo beneficio di conservarsi bono eternamente il vino; Vi dimando; Non stimeria ognuno, che questa fosse un miracolo tra le Botte; et che se ognuno ne potesse havere una simile, vi devria spendere ogni straordinario danaro? Et che quando non se ne trovasse, che quella sola, gli Rè hariano ragione di comprarla un vastissimo

D     3               prezzo: