parer loro strano et mutare l’amata consuetudine. Tuttavolta io tanto più sono di ferma opinione di dovere havere tutte le persone di bomo ingegno in favore de l’Inventione mia, anzi la magginr parte del mondo; per due ragioni. L’una per l’utilità, facilità, & honorevolezza che ci troveranno. L’altra, perche si propone una manifestissima verità. La quale di sua natura ha tanta forza, che per se stessa se ne viene al disopra: & non bastano sbatterla di sedia, nè di Maestà tutti gl’ingegni d’huomini, nè di diavoli. Nessuna forza, nessuna astutia, nessuna occulta perfidia le può stare molto contra. Tutti questi Monstri vengono da lei senza fatica vinti, & debellati. I gossi finalmente da per se stessi vengono da lei ad esser fatti docili, & amanti, & fautori suoi. Et però si chi legge vorrà accostarsi à la parte del vero, tutti questi scrupoli che havesse, & de la consuetudine inveterata, & d’altro, (& sieno in numero quanti esser si vogliano) si gli leveranno dal seguitare di leggere quest’ultimo capo del presente Trattatello; & si indurrà facilmente à far prevalere questo novo uso di tenere il vino, & lascierà quella vecchia consuetudine di tenerlo ne le Botte: poiche senza dubio il tenerlo in Vettine torna più utile, & di men fatica, fastidio, & pensiero per tutti li sotto annotati Capi.
1 — Ch’è il Capo principale, & che più importa. Che li vini, & Raspati non si guasteranno mai.
2 — Perche usando le Vettine, & non le Botte, tu ti vieni ad avanzare ogn’anno quello che necessariamente spendevi à farti acconciare le Botte. Che sempre ti ci và un giulio l’anno in ciascuna per lo man-