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Se sarai in loco dove sono arbori di ciriegie salvatiche, che in Paglia dimandano Nere; fà bollire le frondi più tenere di esse, del modo, che si è detto de le frondi de le Noci. Che faranno migliore effetto di tutte l’altre cose.
Se nel buttare l’acqua cosi bollente si nocesse à l’inceratura; raccogli la cera squagliata, giungicene un’altro poco; & torna à rincerare. Et di uno de’ sudetti modi ti accomoderai subito li sudetti Vasi, che terranno vino bono, & maraviglioso si come prima.
Avvertimento Decimo.
BISOGNA anco avvertire, che in molte Regioni, & parti d’ltalia, dopo s’è vendemmiato, & che ’l mosto hà sinito bene di bollire, si costuma non turare il coccone à le Botte, ma solo coprirlo con fronda di fico, ò con carta, ò altra cosa simile, Et sopra la sudetta froda, ò carta mettono una pietretta da tenervi ferma detta fronda, che ’l Vento, ò altro non ne la facci cadere. Et mai non mettono il tappo al coccone, se non ò dopo passato S. Martino, ò poiche il vino sia tramutato. Onde se ne comprende, che ’l lasciare svaporare il vin novo per due mesi, ò poco più dopo il tempo di vendemmia, non gli noce punto: & forse che gliè necessario tale svaporamento. Et però ne le Vettine ciascuno circa ciò potrà tenere la medesima regola, che si usa in quel Paese dove egli si trova. Et solo sfervuto il vino, potrà buttavi l’olio, & per sino à S. Martino, ò mentre sarà tramutato, non chiudere diligentemente la Vettina; ma lasciarla del modo, che in quel paese si lasciano le botte.
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