Pagina:Fillia - L'ultimo sentimentale, 1927.djvu/65


63

forme geometriche, dove le automobili rosse, come femmine calde amate violentemente dai guidatori umani, si torcevano in urli di spasimo, si piegavano nelle curve dominate dal piacere metallico, partorivano la velocità. Farro fu assorbito interamente dalla visione miracolosa della Fiat-Lingotto — per la prima volta, dopo quattordici mesi, il pensiero ebbe un’esistenza unica, dove non viveva altra suggestione all’infuori di quella meccanica.

Intanto uno strano mutamento si verificava nei rapporti tra i due amanti: Sona, che aveva sempre conservato un ottimismo calmo ed una sincerissima allegria, passava degli attimi di tristezza che si andavano rapidamente accentuando — la sua persona, piena di vivacità e di morbidezze, s’induriva in una linea di malessere indefinito, che non riusciva a nascondere. Farro incolpò i suoi nervi sensibilissimi e non diede al fatto un’eccessiva importanza. Ma ogni giorno la polacca aumentava la propria tristezza e il proprio male: egli comprese allora che qualche grave sofferenza la teneva chiusa nel dominio della sua forza. L’interrogò inutilmente. Ella negava ogni ragione, si accusava di semplice debolezza.

L’espressione luminosa del suo viso si era cambiata in espressione d’inquietudine e di paura. Farro non riusciva a individuare questo tormento ma presagiva qualche disgrazia, qualche crollo inevitabile. La loro dolcezza intima era scomparsa