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I



Liberi dall'impegno del giornale i due artisti si stabilirono per qualche tempo a Torino, dove Farro aveva aperto la sua mostra personale di pittura.

Erano passati quattordici mesi senza che la loro unione subisse oscillazioni sfavorevoli: i temperamenti quasi uguali in senso di valutazione avevano fuso le sensibilità in una chiara compensazione spirituale, solidificata dalla simpatia fisica. Quattordici mesi di lotte incessanti, di lavoro progressivo.

Farro sentiva che l'amore per la polacca gli aveva creato un'atmosfera di suggestione personale: non riusciva più a distinguere le sensazioni generate dall'ambiente, se non come realtà estetica o analitica, ma senza rispondenze interiori ed emotive. Questa limitazione intuitiva non lo rattristava esageratamente, perchè il suo cervello occupato dalla forma e dallo spirito di Sona basava in lei ogni potenza ed ogni fine di pensiero. Egli era entrato nel campo letterario per un impulso lirico e passionale che si andò lentamente modificando e irrobustendo sotto il freno e l'equilibrio della sua lucidità. Prima d'incontrare l'amante era sicuro di aver superato i vecchi soggetti artistici e la loro derivazione psicologica, per interpretare una nuova