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folla elegante, ho dominato la vista e il desiderio degli uomini — ma chiudendomi sola nell’alcova io soffrivo terribilmente. Voi conoscete le notti argentine: il sangue scoppia nelle vene. Sentivo di non poter resistere, pensavo di uccidermi, eppure gli avevo promesso di vivere per ricordarlo. Un anno di eroismo, ma poi ho dovuto cedere, perchè la mia natura selvaggia non resisteva alla tortura della castità. Ma io godo gli uomini dove tutto mi ricorda lui, al buio, nell’illusione di possederlo ancora. Nessuno infatti mi ha mai dato una sensazione diversa da quella che mi davano i «suoi» abbracci. Sono riuscita a sentirlo in ogni amplesso. Tutte le notti sono ancora «sua» perchè il mio pensiero si impone alla materia, perchè il desiderio di «lui», del suo amore, è formidabile».

La danzatrice creola batteva i piedi nudi sul palchetto di legno. Il Jazz-Band e il sole turbinavano nella gara luminosa della propria velocità.

Pablo Halosa parlava ora con voce dolce, dimenticando la sua superiorità:

— «Io non ho mai trovato una donna che mi compensasse spiritualmente, non ho mai provato una emozione oltre il piacere fisico. Eppure ne sento il bisogno interiore perchè, in fondo, sono un sentimentale».

— «Non è vero» — obiettò Farro — «unirsi ad una donna che ci compensi vuol dire superare l’amore, raggiungere l’equilibrio umano della sessualità. In ciò è il segreto della vita moderna: l’intensità di questa diminuisce la seduzione dell’avven-